Addio Megaupload e Megavideo. L'Fbi mette fine ai servizi di Mega

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view post Posted on 20/1/2012, 12:03     +1   -1
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Siccome alcuni utenti non lo sanno o magari col tempo lo scorderanno riporto qui quanto è accaduto nella notte di ieri

L'Fbi chiude Megaupload e Megavideooffensiva degli hacker contro il governo



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NEW YORK - Pugno di ferro degli Stati Uniti contro la pirateria digitale: l'Fbi, in collaborazione con il Dipartimento della Giustizia americano, ha chiuso il sito Megaupload.com e Megavideo.com, ottenendo l'arresto del fondatore e di altre tre persone.

Megaupload è uno dei più noti e più imponenti archivi di film, musica e software, spesso pubblicati senza autorizzazione. Secondo l'accusa, l'attività di Megaupload è costata più di 500 milioni di dollari in mancati profitti ai legittimi detentori del copyright.

Il fondatore del sito, Kim Schmitz, e altri tre sono stati arrestati in Nuova Zelanda su richiesta delle autorità statunitensi. Altre due persone sono ricercate e numerose altre due risultano incriminate. L'atto di forza arriva a 24 ore dallo sciopero di internet 1 per protestare contro il Sopa, la legge antipirateria in discussione al Congresso che, secondo molte internet company tra cui Google e Wikipedia, metterebbe a repentaglio la libertà di espressione online.

L'offensiva dei pirati. La risposta degli hacker non si è fatta attendere: anunciando su Twitter l'operazione #OpMegaUpload, l'attacco di alcuni individui legati ad Anonymous ha reso irrangiungibili i siti del dipartimento di Giustizia statunitense, della casa discografica Universal, della Recording Industry Association of America (Riaa) e della Motion Picture Association of America (Mpaa).

Cos'è Megaupload? Tecnicamente il sito si presenta come un "cyberlocker", una sorta di magazzino tramite il quale gli utenti possono archiviare file troppo grandi da spedire via e-mail per condividerli in via riservata con altre persone. Un uso del tutto legittimo nel quale si innesta una zona grigia di illegalità, poiché molti caricano file protetti da copyright e poi diffondono il link per scaricarli su forum e blog, mettendo di fatto in piedi un giro di contenuti pirata. Megaupload guadagna vendendo pubblicità sulle sue pagine e facendosi pagare da gli utenti che vogliano scaricare più di un certo numero di file a velocità più elevata.

In un comunicato pubblicato poco prima della chiusura, Megaupload bollava come ridicole le accuse di violazione del copyright, affermando che "la stragrande maggioranza del traffico generato dal sito è legale. Siamo qui per restare", garantiva Megaupload, aprendo al dialogo con l'industria dell'entertainment che, scrivevano gli autori del messaggio, "vuole avvantaggiarsi della nostra popolarità".

Di tutt'altro avviso il Dipartimento di Giustizia, secondo il quale Megaupload "ha riprodotto e distribuito illegalmente su larga scala copie illegali di materiale protetto da copyright, tra cui film - anche prima dell'arrivo in sala - musica, programmi televisivi, libri elettronici e software. Le accuse nei confronti degli indagati sono pesanti: associazione a delinquere finalizzata all'estorsione, al riciclaggio e alla violazione del diritto d'autore. Rischiano oltre 50 anni di prigione ciascuno.

Fonte: La Repubblica.it


Megaupload, Megavideo e Megaporn chiusi dal FBI

Si chiude l'epoca del file hosting pirata: il Dipartimento di Giustizia statunitense ha fatto chiudere Megaupload, Megavideo e Megaporn. I responsabili adesso rischiano 60 anni di carcere. Si stima che l'attività abbia fruttato 175 milioni di dollari e generato circa 500 milioni di dollari di danno alla casse dei detentori di copyright.

Megaupload, Megavideo e Megaporn sono stati chiusi definitivamente dal FBI su ordine del Dipartimento di Giustizia statunitense. Mentre la community online ieri tentava di elaborare il lutto Anonymous ha prontamente reagito attaccando i siti dello US Department of Justice, Universal Music, RIAA (Recording Industry Association of America) e MPAA (Motion Picture Association of America).

Le accuse (Indictment del Tribunale di Alexandria - Virginia) nei confronti dei gestori di Megaupload, la piattaforma di file hosting più nota del Web, sono gravissime. Si parla di un'incredibile e monumentale violazione delle norme sul copyright. Com'è risaputo la piattaforma online principale e quelle periferiche hanno consentito a lungo la condivisione di film, musica, libri e ogni genere di file pirata.

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La differenza sostanziale rispetto al mondo P2P è che ogni contenuto veniva archiviato in anonimato sui server della società. Pagando un abbonamento da pochi dollari al mese si poteva procedere poi con il downloading al massimo della velocità consentito dal proprio servizio ADSL. Senza contare il sistema di bonus che premiava gli utenti che riscuotevano maggiore successo nell'attività di sharing. Non a caso le ricerche dei file avvenivano tramite specifici motori di ricerca, blog o forum.

Si stima che tutta questa attività abbia generato non meno di 175 milioni di dollari di ricavi, grazie a pubblicità e abbonamenti, e circa 500 milioni di dollari di danni per i detentori di copyright.

Alla sbarra sono finiti 7 individui e 2 società (Megaupload Limited e Vestor Limited). La pena massima che si rischia è piuttosto alta: 20 anni di prigione per cospirazione a scopo di racket, 5 anni di prigione per cospirazione a scopo di violazione di copyright, 20 anni di prigione per cospirazione a scopo riciclaggio di denaro sporco e infine 5 anni di prigione per la sostanziale violazione criminale del copyright. Per un totale di 60 anni carcere.

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Kim Dotcom con un'amica


Fra gli imputanti ovviamente chi trema di più è il gran capo: Kim Dotcom (aka Kim Schmitz e Kim Tim Jim Vestor), un trentasettenne residente a Hong Kong e in Nuova Zelanda. Completano il team: Finn Batato, chief marketing officer tedesco, Julius Bencko, grafico slovacco, Sven Echternach, responsabile sviluppo tedesco, Mathias Ortmann, CTO tedesco, Andrus Nomm, sviluppatore software estone, e Bram van der Kolk, responsabile network olandese.

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Kim Dotcom con un amico


Al momento sono stati arrestati a Auckland solo Dotcom, Batato, Ortmann e van der Kolk, mentre Bencko, Echternach e Nomm sono ancora alla macchia. La confisca dei beni si aggira già sui 50 milioni di dollari.

L'intera operazione ha coinvolto le forze dell'Ordine e la Giustizia di Stati Uniti, Nuova Zelanda, Hong Kong, Olanda, Regno Unito, Germania, Canada, Australia e Filippine.

Aggiornamento. Online è comparsa una nuova pagina Web di Megaupload con una scritta: "Non abbiamo alcun nome di dominio per ora ma solo questo indirizzo IP (http://109.236.83.66). Attenzione ai siti di phishing. Questo è il nuovo sito Megaupload, stiamo lavorando per tornare a pieno regime. Segnate nei Preferiti il sito e condividete il nuovo indirizzo su Facebook e Twitter".

Però attenzione potrebbe trattarsi di un IP Fake poiché fa riferimento a un service provider olandese (low cost) in difficoltà economiche che si chiama WorldStream.

Fonte: Tom's Hardware Guide
 
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view post Posted on 20/1/2012, 12:11     +1   -1
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Per è inutile perchè ci sono altri siti per caricare file e vedere video in streaming
 
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view post Posted on 20/1/2012, 14:04     +1   -1
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Potrebbe essere più utile di quel che si pensa.... visto che Megaupload è sempre stato il più grande sito di Hosting al mondo! Questo potrebbe anche significare una frenata almeno parziale dello scambio di materiale illegale nei siti di hosting che tutti conosciamo: Fileserve, Filesonic, MultiUpload, Wupload, Hotfile eccetera eccetera eccetera.

Sinceramente la vedo abbastanza brutta per l'era del File Sharing, anche se come dice Conan2007, esistono innumerevoli siti di questo genere...

Vedremo che succederà, per ora mi rammarico moltissimo, visto che avevo un bel po' di file caricati (molti dei quali assolutamente legali)
 
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view post Posted on 20/1/2012, 15:52     +1   -1
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Sinceramente un po' mi dispiace, ma dall'altra parte non lo usavo molto per vedere le cose in streaming, quindi per me non è un problema!
 
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view post Posted on 20/1/2012, 16:06     +1   -1
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Megaupload e Megavideo comunque rimuovevano i file coperti da copyright... Considerando che molti di questi sono anche su YouTube, che faranno chiuderanno pure quello?
 
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view post Posted on 20/1/2012, 17:15     +1   -1
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No ,Youtube se trova file copyright o ti cancella il video o ti chiude il canale
File Sharing ogni giorno (quasi) nascono programmi per condividere se ne chiudono uno se ne apre uno nuovo
Ho paura solo di una cosa che non accadi che si cominci a comprare anche programmi P2P da grandi aziende per tenerle sottocontrollo o farne piattaforme a pagamento allora sarebbe veramente la fine o anche comprate da Bittorrent Co. la società a capo di Bitottent e utorrent i più famosi
 
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view post Posted on 20/1/2012, 17:19     +1   -1
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@Brendon: Youtube è un discorso a parte visto che rimuove già di se in automatico la roba coperta da copyright solo che ci mette un po a farlo, mentre i servizi di Mega te li lasciavano su a vita salvo segnalazioni di terzi
 
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view post Posted on 20/1/2012, 17:52     +1   -1
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CITAZIONE (Ax81 @ 20/1/2012, 17:19) 
@Brendon: Youtube è un discorso a parte visto che rimuove già di se in automatico la roba coperta da copyright solo che ci mette un po a farlo, mentre i servizi di Mega te li lasciavano su a vita salvo segnalazioni di terzi

Sì hai ragione, sperò però che questo non sia l'inizio di una lista di chiusure di siti come Megaupload e Megavideo... :(
 
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view post Posted on 22/1/2012, 11:09     +1   -1
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IvanAipom93 è ovunque! Se lo cerchi, lo trovi di sicuro!

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Due cose mi lasciano perplesse, soprattutto considerate dal punto di vista di una società gigantesca come l'FBI.

1) Chi pagava l'abbonamento che fine fa? C'è gente che ha pagato per un servizio. Ha sborsato soldi veri, reali, non download, file o sharing e cavoli vari. Sarebbe come minimo possibile fare causa all'FBI stessa per interruzione di servizio. Mi chiedo se verranno risarciti ma penso di no.

2) Molta gente poteva utilizzare quel sito in modo legale per mantenere dei propri documenti importanti. Insomma se io lavoro che ne so in una banca, ho molti file, non ho un pc stabile da cui connettermi, in quel caso è tipico caricarli su un server online per averli sempre a disposizione con le proprie password. Si può trattare di documenti di vitale importanza. L'FBI come risponderebbe a persone che adesso hanno perso il proprio materiale, PROPRIO, di NESSUN ALTRO, senza violazioni, senza fini di lucro, senza niente? Io non conosco bene i classici dettagli, ma disabilitare l'accesso ad account personale senza motivi imputabili al proprietario mi risulta che sia leggermente reato. Si possono causare danni morali ma soprattutto tangibili, monetari: soldi persi a causa di quei documenti cancellati.

Mi chiedo se sappiano queste cose. O se si siano semplicemente divertiti a oscurare il sito al posto di preoccuparsi di eliminare solo il materiale illegale. Diciamo che non è l'FBI che ci fanno vedere in anime e telefilm...
 
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