Nello scorso mese di Dicembre il Governo metropolitano di Tokyo
ha approvato il
"Decreto d'Ordinanza sulla Sicurezza dei Giovani", noto anche come Decreto 156, ma più spesso conosciuto, fra gli appassionati di manga e anime e fra gli addetti ai lavori, come
Decreto anti-loli. La nuova legge, contro la quale ci sono state e ci sono tuttora proteste di autori ed editori giapponesi,
regolamenta la distribuzione di anime e manga sostanzialmente limitando la vendita e il noleggio delle
"pubblicazioni dannose" ai maggiori di 18 anni ma creando di fatto uno scenario alquanto fosco e incerto.
Alcune conseguenze dell'intorduzione del decreto si avvertono però già attualmente.
Un articolo pubblicato sulla rivista
Weekly Gendai di
Kodansha rivela che, in virtù delle nuove direttive contenute nel decreto, l’emittente televisiva
Tokyo MX potrebbe rivedere i suoi palinsesti nella parte dedicata all’animazione.
Una fonte anonima interna all’emittente ha infatti dichiarato al settimanale che
“C’è la possibilità che potremmo autoregolare la trasmissione di anime espliciti” con riferimento alle serie di animazione che vengono trasmesse a tarda notte, in particolare a quelle con contenuti più osé. L’autoregolamentazione dei contenuti è in effetti uno dei punti previsti dal decreto nella sua applicazione, tuttavia le nuove politiche dell’emittente sarebbero dettate anche dai fitti legami di collaborazione che essa ha con il Governo Metropolitano della città.
Una lista delle serie trasmesse dall’emittente può essere visionata in
questa pagina.
In aggiunta alle indiscrezioni sulla programmazione, la fonte ha rivelato a
Weekly Gendai anche delle curiose informazioni riguardo a dei cambiamenti nelle politiche di assunzione dell’emittente.
“Siamo popolari fra gli studenti per la forte presenza di anime nel nostro palinsesto” afferma la fonte, che però poi fa intendere che l’affezionato telespettatore “otaku” non sarebbe proprio il candidato ideale ad essere assunto nella compagnia. Se infatti in una selezione capitasse un questionario con la domanda
“Se un tuo amico straniero visitasse il Giappone, quali luoghi gli faresti visitare?” e il candidato rispondesse “Akihabara” le probabilità di non essere assunto sarebbero alte.
Evidentemente la televisione non vuole fra i suoi dipendenti persone (gli otaku) che
secondo lo stesso governatore di Tokyo, Ishihara,
"sono tristi e con un DNA perverso…"Fonte:
Animeclick